Le Association of Tennis Professionals Finals, meglio conosciute come ATP Finals, rappresentano il vertice della stagione tennistica maschile e coinvolgono i migliori otto tennisti del ranking mondiale. Si tratta di un evento che va ben oltre il perimetro sportivo, con un impatto economico, turistico e mediatico enorme. Secondo i dati ufficiali forniti dalla FITP e dalle autorità locali, le edizioni torinesi delle Finals hanno generato un indotto superiore ai 600 milioni di euro tra il 2021 e il 2024, attirando centinaia di migliaia di spettatori da tutto il mondo e garantendo una copertura televisiva internazionale in oltre 180 Paesi.
L’ingresso nel conflitto ha inevitabilmente comportato un importante inasprimento delle misure di sicurezza e controllo adottate dalle autorità iraniane, tra le quali un’ingente limitazione del transito di persone da e in direzione dello Stato iraniano. Tra le persone interessate dalle limitazioni in oggetto figura anche l’attaccante interista Mehdi Taremi, il quale avrebbe dovuto raggiungere i compagni negli USA per prendere parte all’inedita competizione del Mondiale per Club – conclusosi nella giornata di domenica 13 luglio c.a. con il trionfo dei blues del Chelsea – ma al quale, visto il blocco del traffico aereo imposto dalle autorità nazionali, è stata impedita la partenza.
Nel mondo dello sport essere un atleta di alto livello richiede impegno, dedizione e sacrificio. Tuttavia, sempre più atleti si trovano a dover affrontare una sfida importante: come conciliare la carriera sportiva con gli studi o il lavoro?
Nel contesto sportivo, i Fan Token rappresentano una forma innovativa di coinvolgimento dei tifosi tramite tecnologie blockchain. Si tratta di gettoni digitali emessi da piattaforme blockchain (come la piattaforma Socios.com su rete Chiliz) grazie ai quali i club sportivi possono interagire con i propri sostenitori in modo nuovo.
Il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS), fondato nel 1984 a Losanna sotto l’egida del CIO, è l’organo indipendente incaricato di decidere in ultimo grado le controversie internazionali sportive. I suoi lodi sono vincolanti e riconosciuti in tutto il mondo (Convenzione di New York 1958), ma l’accesso al CAS è vincolato al rispetto di rigidi requisiti procedurali e sostanziali.
L’adozione del Codice Civile della Repubblica Popolare Cinese (中华人民共和国民法典) nel 2020, entrato formalmente in vigore il 1° gennaio 2021, ha rappresentato un momento di svolta per l’evoluzione del diritto privato in Cina. Tra le numerose innovazioni introdotte si inserisce l’articolo 1176 CCC il quale formalizza il principio della “assunzione del rischio” (自甘风险), istituto che incide profondamente sulla disciplina della responsabilità civile nei contesti sportivi e ricreativi, delimitando in modo significativo l’ambito della responsabilità extracontrattuale per coloro i quali partecipino volontariamente ad attività connotate da un intrinseco rischio.
La questione della compatibilità tra il ruolo di Avvocato e quello di Agente Sportivo in Italia è stata oggetto di annosi dibattiti giuridici e normativi negli ultimi decenni.
Al fine di una miglior comprensione della situazione attuale circa la compatibilità tra le due funzioni è opportuno effettuare un breve excursus storico e normativo della questione.
1. INTRODUZIONE: IL TRISTE CASO DI DIEGO DE VIVO Lo scorso 26 marzo la comunità calcistica italiana è stata scossa da un tragico evento: la prematura scomparsa del giovane Diego De Vivo, attaccante quattordicenne della scuola calcio “Cantera” del quartiere napoletano di
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Lunedì 28 aprile 2025 un improvviso blackout nazionale in Spagna (e Portogallo) ha costretto gli organizzatori del Mutua Madrid Open a sospendere e infine annullare tutte le partite del giorno (Associated Press, 2025; ATP Tour, 2025). In una dichiarazione ufficiale si legge che “per motivi al di fuori del controllo dell’organizzazione e per garantire la sicurezza generale, il blackout che ha colpito la Spagna … obbliga a sospendere sia la sessione diurna sia quella serale al Mutua Madrid Open”.
La sospensione dei campionati di calcio a seguito della morte di Papa Francesco offre un’occasione significativa per interrogarsi sul rapporto tra sport e religione e sul ruolo delle Federazioni Sportive nella gestione autonoma delle competizioni. Si tratta di un tema che coinvolge tanto i principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale quanto la normativa sportiva di settore, in particolare quella dettata dal CONI e dalla FIGC.