Lo Statuto federale della FIGC è stato recentemente modificato: la proposta del presidente della FIGC Gabriele Gravina è stata approvata dall’83,3% dei votanti, a fronte di un 6,4% di contrari e un 10,3% di astenuti. Nessun club della massima serie ha votato a favore della riforma firmata Gravina (i numeri parlano di otto contrari e dodici astenuti) ma nonostante ciò la proposta è passata lo stesso.
l 7 agosto 2024, durante le Olimpiadi di Parigi, una partita di pallanuoto apparentemente normale si trasforma in un caso controverso che scuote il mondo sportivo.
Italia e Ungheria si sfidano nei quarti di finale del torneo maschile, siamo nel secondo tempo con l’Italia sotto di una rete, parziale di 2-3, quando Francesco Condemi, con un potente tiro dalla sinistra, spiazza il portiere ungherese e segna il gol del pareggio portando il punteggio sul 3-3.
Tuttavia, subito dopo l’esultanza il gioco si ferma in modo inaspettato. Gli arbitri, Adrian Alexandrescu (Romania) e Valesin Miskovic (Montenegro), decidono di consultare il VAR per una possibile infrazione di Condemi.
Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha come obiettivo principale la risoluzione delle controversie legate al mondo dello sport. Queste controversie possono essere sottoposte al tribunale tramite arbitrato ordinario o attraverso ricorsi contro le decisioni di enti o organizzazioni sportive.
Nel 1993, il TAS ha raggiunto la piena indipendenza, istituendo un nuovo organo di amministrazione e finanziamento: il Consiglio Internazionale dell’Arbitrato per lo Sport (CIAS). Inoltre, è stata adottata una nuova struttura di giudizio per garantire maggiore autonomia e trasparenza nel processo decisionale
Il panorama calcistico italiano si trova ancora una volta a dover fronteggiare questioni lontane dai valori dello sport.
Il presente elaborato andrà ad analizzare i motivi per il quale le mafie si infiltrano nel mondo del calcio ed in particolare all’interno dello stadio, luogo in cui regna per certi versi una totale anarchia e su cui, ancora oggi, sia il legislatore ordinario che quello sportivo non sono riusciti a trovare adeguate misure di contrasto.
Lo scopo del presente contenuto è quello di effettuare una prima disamina del protagonista della finestra di mercato, ovvero la cessione delle prestazioni sportive dell’atleta, più comunemente nota come “trasferimento dell’atleta”, nella sua dimensione nazionale.
La Società Pro Recco Waterpolo 1913, per chi non la conoscesse, è il club più titolato nella
storia della pallanuoto mondiale. Un vero e proprio colosso dello sport acquatico, che ha
scritto pagine indelebili di successi.
Per chi non segue da vicino il mondo della pallanuoto o non si interessa particolarmente di
questo sport, va detto che la Pro Recco è l’unica squadra italiana ad aver conquistato, in una
singola stagione, il campionato, la Coppa Italia, la Coppa dei Campioni e la Supercoppa
europea. E non è successo una volta soltanto: questo straordinario risultato è stato
raggiunto ben cinque volte, nel 2007, 2008, 2012, 2022 e 2023.
Il Codice Mondiale Anti-Doping della WADA è stato sottoposto a processi di aggiornamento periodici fin dalla sua prima adozione nel 2003, durante la Seconda Conferenza Mondiale sul Doping nello Sport a Copenaghen. Da allora, la WADA si è impegnata a garantire che il Codice resti un documento “vivente”, soggetto a revisioni periodiche per mantenere la sua efficacia e per armonizzare a livello globale gli elementi fondamentali dell’antidoping.
Quello dello ius soli sportivo è un argomento che suscita da anni interesse all’interno del mondo dello sport, costituendo modalità di ingresso dello sportivo all’interno del sistema sportivo organizzato e, in sostanza, di acquisizione della “cittadinanza sportiva italiana”.
Lo scopo del presente articolo è quello di esplorare la natura di tali misure, le condizioni necessarie per la loro richiesta e le sfide legate al loro enforcement, da operarsi attraverso una puntuale analisi delle fonti giuridiche e della giurisprudenza del TAS.
o scorso 30 giugno è scaduto il termine entro il quale le ASD e le SSD avrebbero dovuto adeguare i loro statuti alle disposizioni presenti nel D.lgs. n. 36 del 2021.
Lo sport dilettantistico è uno dei settori in cui la riforma dello sport ha posto le maggiori novità cercando di renderlo, sotto alcuni aspetti, più simile a quello che era lo sport professionistico negli anni precedenti.
L’ adeguamento dello statuto non è solo un obbligo legale, ma rappresenta un’opportunità per le SSD e le ASD di modernizzare la propria governance.
La riforma del 2021, e relative modifiche, mirano a rendere le ASD e le SSD più trasparenti e meglio organizzate, favorendone una gestione più efficace delle attività sportive.
Quale conseguenza del mancato adeguamento le disposizioni originarie prevedevano l’inammissibilità della richiesta di iscrizione al registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (di seguito R.A.S.D.), mentre, con riferimento alle società ed associazioni già iscritte, ne veniva prevista la cancellazione d’ufficio dallo stesso.