L’adozione del Codice Civile della Repubblica Popolare Cinese (中华人民共和国民法典) nel 2020, entrato formalmente in vigore il 1° gennaio 2021, ha rappresentato un momento di svolta per l’evoluzione del diritto privato in Cina. Tra le numerose innovazioni introdotte si inserisce l’articolo 1176 CCC il quale formalizza il principio della “assunzione del rischio” (自甘风险), istituto che incide profondamente sulla disciplina della responsabilità civile nei contesti sportivi e ricreativi, delimitando in modo significativo l’ambito della responsabilità extracontrattuale per coloro i quali partecipino volontariamente ad attività connotate da un intrinseco rischio.
La questione della compatibilità tra il ruolo di Avvocato e quello di Agente Sportivo in Italia è stata oggetto di annosi dibattiti giuridici e normativi negli ultimi decenni.
Al fine di una miglior comprensione della situazione attuale circa la compatibilità tra le due funzioni è opportuno effettuare un breve excursus storico e normativo della questione.
1. INTRODUZIONE: IL TRISTE CASO DI DIEGO DE VIVO Lo scorso 26 marzo la comunità calcistica italiana è stata scossa da un tragico evento: la prematura scomparsa del giovane Diego De Vivo, attaccante quattordicenne della scuola calcio “Cantera” del quartiere napoletano di
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Lunedì 28 aprile 2025 un improvviso blackout nazionale in Spagna (e Portogallo) ha costretto gli organizzatori del Mutua Madrid Open a sospendere e infine annullare tutte le partite del giorno (Associated Press, 2025; ATP Tour, 2025). In una dichiarazione ufficiale si legge che “per motivi al di fuori del controllo dell’organizzazione e per garantire la sicurezza generale, il blackout che ha colpito la Spagna … obbliga a sospendere sia la sessione diurna sia quella serale al Mutua Madrid Open”.
La sospensione dei campionati di calcio a seguito della morte di Papa Francesco offre un’occasione significativa per interrogarsi sul rapporto tra sport e religione e sul ruolo delle Federazioni Sportive nella gestione autonoma delle competizioni. Si tratta di un tema che coinvolge tanto i principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale quanto la normativa sportiva di settore, in particolare quella dettata dal CONI e dalla FIGC.
Negli ultimi anni il mercato delle operazioni societarie nel calcio ha subito modifiche sostanziali, che hanno portato le operazioni di M&A (fusioni, acquisizioni e cessioni) a diventare un elemento strategico società ed investitori.
In un contesto caratterizzato da una crescente globalizzazione e da evoluzioni economiche e sportive, queste operazioni non solo influenzano la gestione e il funzionamento interno delle società, ma incidono anche sull’equilibrio competitivo dei campionati.
Il diritto sindacale nello sport rappresenta un ambito di imprescindibile interesse per una piena comprensione dei contratti di lavoro tra atleta e società. La crescente professionalizzazione dello sport, unita alla brevità e all’incertezza delle carriere atletiche, hanno reso la contrattazione collettiva uno strumento indispensabile per mediare tra gli interessi economici dei club e i diritti dei lavoratori sportivi. Questo articolo si propone di approfondire lo studio della tematica in oggetto, analizzando il quadro normativo italiano di riferimento con un focus sulle peculiarità della contrattazione collettiva nel settore sportivo e sulle recenti riforme che l’hanno vista protagonista.
Il titolo sportivo è un concetto fondamentale nel mondo del calcio e, più in generale, nel contesto sportivo professionistico. Esso rappresenta il diritto di partecipare a un determinato campionato e la sua attribuzione è subordinata al rispetto di requisiti tecnici, sportivi e finanziari specifici, che devono essere verificati dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).
L’agente sportivo è una figura professionale nata per gestire le trattative contrattuali tra atleti e società sportive. La sua regolamentazione ha subito diverse modifiche nel tempo, passando da un sistema poco strutturato ad uno (quantomeno nella forma) più rigido, con la creazione di un albo professionale e la conseguente richiesta di specifici requisiti per ottenere l’abilitazione.
SCANDALO AI MONDIALI DI SALTO CON GLI SCI 2025: LA SQUADRA NORVEGESE E LA VIOLAZIONE DELLE NORMATIVE
Durante i Campionati Mondiali di Sci Nordico 2025 a Trondheim la squadra norvegese di salto con gli sci è stata coinvolta in uno dei più gravi scandali regolamentari degli ultimi anni. A seguito dei controlli tecnici effettuati dalla Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS), è emerso che alcuni atleti norvegesi hanno utilizzato tute non conformi ai regolamenti vigenti, il che ha portato alla loro squalifica immediata e all’apertura di un’indagine ufficiale.