L’agente sportivo è una figura professionale nata per gestire le trattative contrattuali tra atleti e società sportive. La sua regolamentazione ha subito diverse modifiche nel tempo, passando da un sistema poco strutturato ad uno (quantomeno nella forma) più rigido, con la creazione di un albo professionale e la conseguente richiesta di specifici requisiti per ottenere l’abilitazione.
SCANDALO AI MONDIALI DI SALTO CON GLI SCI 2025: LA SQUADRA NORVEGESE E LA VIOLAZIONE DELLE NORMATIVE
Durante i Campionati Mondiali di Sci Nordico 2025 a Trondheim la squadra norvegese di salto con gli sci è stata coinvolta in uno dei più gravi scandali regolamentari degli ultimi anni. A seguito dei controlli tecnici effettuati dalla Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS), è emerso che alcuni atleti norvegesi hanno utilizzato tute non conformi ai regolamenti vigenti, il che ha portato alla loro squalifica immediata e all’apertura di un’indagine ufficiale.
Lo sport rappresenta un’industria di dimensioni imponenti e di elevata rilevanza economica, caratterizzata da una vasta gamma di transazioni che vanno dai trasferimenti di atleti alle sponsorizzazioni, dalle acquisizioni di squadre al merchandising.
Queste operazioni avvengono principalmente grazie all’impiego della moneta, il mezzo generale di pagamento. Tuttavia, negli ultimi anni le criptovalute (comunemente indicate come “crypto”) stanno progressivamente guadagnando terreno come alternativa.
Lo scorso 16 febbraio 2025 è andato in scena il match tra Juventus e Inter valevole per il 25° turno del Campionato di Serie A TIM, conclusosi con il risultato di 1 a 0 in favore dei padroni di casa.
Al fischio finale dell’arbitro, mentre si avviava verso il tunnel direzione spogliatoi, Lautaro Martinez, capitano della squadra meneghina, è stato ripreso dalle telecamere a bordo campo nell’atto di proferire una serie di espressioni blasfeme che, a giudicare dal labiale, lascerebbero poco spazio ad interpretazioni.
Lo sport rappresenta al giorno d’oggi un settore economico di primaria importanza, capace di generare entrate ingenti attraverso diverse fonti di reddito, tra cui diritti televisivi, biglietteria, merchandising e, in modo particolare, le sponsorizzazioni.
Ogni quattro anni, il mondo si ferma per assistere ai Giochi Olimpici, l’evento sportivo più seguito e celebrato a livello globale. Ma prima che atleti e spettatori possano vivere l’emozione della competizione, c’è un lungo percorso da affrontare: la scelta della città ospitante.
L’ordinamento sportivo italiano ha subito profonde modifiche con l’entrata in vigore del D.lgs. n. 36/2021, che ha ridefinito la figura del lavoratore sportivo, incidendo su aspetti contrattuali e previdenziali. Contestualmente, l’Accordo Collettivo tra Lega Nazionale Dilettanti (LND), Associazione Italiana Calciatori (AIC) e Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), insieme alle Norme Organizzative Interne della FIGC (NOIF), disciplinano a loro volta il rapporto di lavoro degli atleti dilettanti.
Il Divieto di Accesso alle Manifestazioni sportive (generalmente conosciuto e denominato con l’acronimo D.A.SPO.) è una misura di prevenzione atipica – la cui applicazione prescinde cioè da un accertamento giudiziale – prevista ed introdotta nel nostro ordinamento con la Legge n. 401 del 1989.
Il D.A.SPO. inibisce al soggetto ritenuto pericolosamente sociale di poter accedere nei luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive.
Nel presente elaborato passeremo ora all’analisi delle modalità di perfezionamento del trasferimento dell’atleta, tanto nella sua dimensione nazionale quanto in quella internazionale.
Per mere ragioni di sintesi, vista l’impossibilità di passare al vaglio la disciplina sottesa al trasferimento di ogni singola categoria di calciatore/calciatrice (professionista e no), ancora una volta concentreremo la nostra analisi sulla disciplina prevista in materia di professionismo sportivo.
La Serie C è la lega che storicamente ha sempre sperimentato le nuove iniziative (es. i tre punti e i playoff), tra di queste rientra l’inedita Riforma Zola, la quale si prefigge l’obbiettivo di stimolare le società ad investire sui settori giovanili che, per molti club di C, rappresentano più dei costi che delle risorse da cui attingere.