PARIGI 2024: UN’APERTURA VERSO ATLETI RUSSI E BIELORUSSI?
1. INTRODUZIONE
Le XXXIII Olimpiadi estive di Parigi sono ormai alle porte e gli aspiranti partecipanti stanno cercando di sfruttare le ultime occasioni per conquistare i pass olimpici rimanenti.
Se, in particolare negli sport individuali, per la maggior parte degli atleti la partecipazione si basa sulle graduatorie ed i tempi limite predisposti dalle Federazioni Internazionali di riferimento, per alcuni di questi la situazione è diversa. È questo il caso degli atleti russi e bielorussi, i quali, data la squalifica delle rispettive nazioni, potranno qualificarsi solo rispettando stringenti condizioni di ammissibilità.
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2. I COMUNICATI DEL CIO
Il primo comunicato del Comitato esecutivo del CIO riguardante atleti russi e bielorussi è datato 28 febbraio 2022, diretta conseguenza dell’invasione russa su territorio ucraino. In tale comunicato il CIO chiedeva alle Federazioni Internazionali di escludere atleti russi e bielorussi da tutte le competizioni e di non tenere alcun campionato in tali territori, così da “proteggere l’onestà delle competizioni sportive globali e la sicurezza di tutti i partecipanti”.
Stanti tali indicazioni, nessun atleta russo o bielorusso avrebbe potuto partecipare alle Olimpiadi di Parigi, in quanto impossibilitato a prendere parte alle manifestazioni necessarie per il conseguimento del pass olimpico.
La situazione è (parzialmente) mutata il 28 marzo 2023, quando il Comitato esecutivo ha emesso un nuovo comunicato con il quale riammetteva gli atleti citati alle competizioni internazionali, se pur con il limite dei soli atleti “neutrali”. Di contro, veniva ancora esclusa la possibilità di prendere parte alle Olimpiadi del 2024.
L’ultimo aggiornamento è datato dicembre 2023, in tale occasione il CIO ha inteso aprire alla possibilità di partecipazione dei suddetti atleti alle imminenti Olimpiadi di Parigi, stabilendo, al contempo, il necessario rispetto di stringenti condizioni di partecipazione, nel rispetto dei principi della Carta Olimpica e nel perseguimento della missione di pace del Movimento Olimpico.
Quest’ultimo, in particolare, trova espressa menzione all’interno della Carta Olimpica, la quale definisce lo scopo del Movimento Olimpico come suo 6° Principio Fondamentale, disponendo che esso è atto a “contribuire alla costruzione di un mondo migliore e più pacifico educando la gioventù per mezzo dello sport, praticato senza discriminazioni di alcun genere e nello spirito olimpico, che esige mutua comprensione, spirito di amicizia, solidarietà e fair-play”.
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3. LE CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE E GLI ATLETI QUALIFICATI
Il Comitato esecutivo del CIO ha stabilito sei raccomandazioni che le Federazioni Internazionali di ciascuno sport dovranno recepire e al cui rispetto sarà subordinato il rilascio dei “visti”, in particolare:
- gli atleti russi e bielorussi possono competere solo come Atleti Neutrali Individuali;
- non possono essere prese in considerazione squadre con atleti con passaporto russo o bielorusso;
- gli atleti partecipanti e, più in generale, tutto il personale di supporto alle rappresentative, non devono essere sostenitori attivi della guerra, pena l’immediata esclusione dai Giochi;
- è inibita la partecipazione ad atleti e personale a contatto con agenzie militari o di sicurezza nazionale russa o bielorussa;
- è imposto il rigoroso rispetto della normativa anti-doping, in linea con quanto predisposto dalla Carta Olimpica;
- in Russia e Bielorussia non possono essere organizzate manifestazioni internazionali e, nell’ambito delle suddette competizioni, mai si potrà mostrare alcun riferimento a tali Stati (come bandiere, inni o qualsiasi altro elemento identificativo).
A fronte di tali raccomandazioni si consideri che, ad oggi, gli atleti di queste nazioni qualificati per i Giochi risultano essere solo 11, di cui 8 con passaporto russo e 3 con passaporto bielorusso.
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4. I MOTIVI DELLE MANCATE QUALIFICAZIONI
Gli atleti russi e bielorussi, pur “teoricamente” ammessi alle Olimpiadi, hanno ed avranno molte difficoltà a qualificarsi per i Giochi, specialmente per le posizioni contrarie di alcune Federazioni Internazionali ed i tempi ormai molto ristretti.
Fermamente contraria alle posizioni del CIO è, per fare un esempio, la World Athletics, ovvero la Federazione mondiale di atletica. Questa ha dichiarato di non intendere aprire le proprie manifestazioni agli atleti con passaporto russo o bielorusso, nemmeno a seguito del Comunicato del CIO.
Dato che gli atleti di tale Federazione potranno qualificarsi ai Giochi Olimpici stabilendo i tempi limite in una precisa finestra temporale (per gli eventi individuali (diversi da 10.000m, maratona, eventi combinati e marcia) – 1° luglio 2023 e 30 giugno 2024; per 10.000m, eventi combinati, marcia e staffette – 31 dicembre 2022 e 30 giugno 2024; per la maratona – 1° novembre 2022 e 30 aprile 2024), la qualificazione di russi e bielorussi risulta, ad oggi, alquanto complicata.
Altre Federazioni (come la World Sailing) hanno deciso di riammettere gli atleti in questione alle Manifestazioni Internazionali, consentendo loro di qualificarsi ai Giochi. Tuttavia, prendendo proprio spunto dalla Federazione velistica, la prima regata disponibile per la qualificazione sarà la Last Chance Regatta che si svolgerà in Francia dal 20 al 27 Aprile, ovvero l’ultima prova disponibile per la qualificazione. I velisti russi e bielorussi, quindi, avranno un’unica possibilità di qualificarsi ai Giochi.
Infine, alcune Federazioni, quali l’International Fencing Federation o la World Acquatic hanno già da tempo aperto le porte agli atleti in questione, facendoli partecipare alle Manifestazioni Internazionali sotto bandiera neutra. Tuttavia, alcuni atleti della World Acquatic, pur avendo realizzato i tempi limite di accesso, hanno negato di propria volontà la partecipazione ai Giochi. Si cita il caso di Evgeny Rylov, oro nei 100 e 200 dorso a Tokio 2020, il quale ha dichiarato di non voler firmare alcuna dichiarazione politica in cambio del ritorno alle Manifestazioni Internazionali, Parigi 2024 compreso.
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5. CONCLUSIONI
Mancano ormai solo cinque mesi ai Giochi e la possibilità di qualificazione per gli atleti è ormai agli sgoccioli. Gli atleti russi e bielorussi, riammessi solo ora alle Manifestazioni Internazionali – e nemmeno a tutte, come visto – avranno pochissime occasioni per qualificarsi ai Giochi.
Se a Tokio 2020 gli atleti russi, al tempo sotto il nome di ROC (Russian Olympic Committee), furono 335 e a Rio 2016 furono 282, a Parigi questi numeri rischiano quindi di scendere drasticamente.
Tralasciando le varie posizioni che possono sussistere in merito, la mancanza di molti atleti russi potrà sicuramente comportare una grande occasione per gli atleti delle altre nazioni (viste le 71 medaglie olimpiche di Tokio 2020, ora “libere”), ma anche una grossa perdita per lo spettacolo sportivo in sé.
Milano, 27 marzo 2024
Dott. Simone Gazzi