LA “DUAL CAREER” DEGLI ATLETI
1. COS’È LA DUAL CAREER?
Nel mondo dello sport essere un atleta di alto livello richiede impegno, dedizione e sacrificio. Tuttavia, sempre più atleti si trovano a dover affrontare una sfida importante: come conciliare la carriera sportiva con gli studi o il lavoro?
Con il termine “dual career” si intende il percorso simultaneo di un atleta che si dedica sia alla carriera sportiva sia a quella educativa o lavorativa. Questo approccio mira a promuovere un equilibrio tra le due dimensioni, riconoscendo l’importanza di un’educazione e di un’occupazione stabile e la loro funzione di strumenti di integrazione sociale e prevenzione di eventuali rischi legati alla carriera sportiva, come il burnout o l’abbandono precoce.
La dual career non è solo una questione di organizzazione, ma anche di tutela giuridica e normativa, che mira a creare un ambiente favorevole e sostenibile per chi sceglie di vivere entrambe le dimensioni. In questo articolo, esploreremo meglio il concetto dual career, individuando le normative di riferimento e il modo in cui gli accordi collettivi e le misure di supporto che contribuiscono a favorire questa integrazione.
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2. RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ED UNIVERSITARIE E LE FONTI DEL DIRITTO COMUNITARIO
Oltre che dalla normativa nazionale, la dual career degli atleti è regolamentata da un complesso di accordi collettivi stipulati tra le federazioni sportive, le organizzazioni del lavoro e le istituzioni scolastiche o universitarie. Questi accordi rappresentano strumenti fondamentali per creare un sistema di supporto concreto e strutturato, volto a facilitare la conciliazione tra attività sportiva e formazione o lavoro.
Le singole università, tuttavia, sono autonome e a loro appartiene il diritto di disciplinare lo status, il sostegno economico assegnato agli atleti, la predisposizione di posti riservati agli atleti d’élite, la formazione a distanza e un sistema di tutorato specifico.
Gli atleti devono rispondere a specifici criteri per aver riconosciuti tali requisiti di accesso: questi variano di stato in stato ma generalmente richiedono una partecipazione ai Giochi Olimpici, piazzamenti a Campionati Mondiali o Continentali. Lo sviluppo di una gamma di meccanismi pedagogici caratterizzati da un forte grado di flessibilità è fondamentale per sopperire alle esigenze degli Atleti-Studenti in tutti i tipi di istruzione. La creazione di ambienti virtuali di apprendimento, o “on-line”, permetterebbe a questi ultimi di gestire la frequenza alle lezioni e garantirebbe un forte grado di coinvolgimento anche durante lunghi periodi di allenamento fuori sede.
Queste disposizioni non hanno solo carattere nazionale ma hanno come fonte il diritto comunitario
Negli ultimi anni, gli stakeholder nel campo dell’istruzione e dello sport, sia in ambito governativo che non, hanno richiesto specifica attenzione verso queste sfide, invitando la Commissione Europea a considerare un’azione per agevolare l’introduzione di programmi di doppia carriera. I progetti riguardanti la “Double Career” sono stati introdotti in un momento relativamente recente nella maggior parte degli stati membri e, in quelli in cui sono maggiormente sviluppati, sono carenti di accordi tra il sistema sportivo ed il settore dell’istruzione o il mercato del lavoro.
Mancano inoltre dei quadri giuridici di riferimento e delle politiche governative adeguate. In questo contesto la Commissione Europea, nell’ambito del progetto “Regional Center for Dual Career Policy and Advocacy – DC4AC”, ha pubblicato il documento “Eu Guidelines on Dual Career of Athletes, Recommended Policy actions in Support of Dual Carrier in High Performance Sport, 2012” al fine di orientare l’attuazione delle politiche comunitarie in materia di Dual Career degli atleti.
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3. RIFERIMENTI NORMATIVI
In ambito sportivo, gli accordi che incentivano la salvaguardia di questo fenomeno sono spesso finalizzati a definire modalità di flessibilità oraria, permessi retribuiti o non retribuiti, agevolazioni per l’iscrizione a corsi di formazione e supporto logistico. Ad esempio, alcuni accordi prevedono che gli atleti possano usufruire di permessi retribuiti per partecipare a competizioni ufficiali o per seguire programmi di allenamento specifici, senza rischiare di perdere il posto di lavoro o di compromettere la propria formazione.
Un esempio di riferimento in questo ambito è rappresentato dagli Accordi Quadro stipulati tra le federazioni sportive e le organizzazioni sindacali o le aziende, che definiscono le modalità di tutela e supporto per gli atleti professionisti. Questi accordi spesso prevedono anche la possibilità di usufruire di programmi di formazione continua, stage o tirocini, per favorire la transizione verso una carriera post-agonistica.
Dal punto di vista normativo, ilD.lgs. n. 36/2021, all’articolo 30, nell’ottica della valorizzazione della formazione dei giovani atleti, per garantire loro una crescita non solo sportiva, ma anche culturale ed educativa, nonché una preparazione professionale, favorisce l’accesso all’attività lavorativa anche alla fine della carriera sportiva, e ferma restando la possibilità di realizzazione di percorsi per acquisire competenze trasversali.
Ai sensi della normativa vigente, le società o associazioni sportive dilettantistiche e le società professionistiche possono stipulare contratti di apprendistato per il raggiungimento di specifiche qualifiche, è possibile altresì raggiungere il diploma di istruzione secondaria superiore o il certificato di specializzazione tecnica superiore come specificato all’articolo 45 del medesimo decreto legislativo. La formazione degli atleti può essere conseguita anche con le classi di laurea L-22 (Scienze Motorie e di laurea magistrale), LM-47 (Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie), la LM-67 (Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative), nonché la LM-68 (Scienze e tecniche dello sport).
Inoltre, a livello sportivo, molte federazioni in combinato con le relative associazioni di categoria, hanno adottato regolamenti interni e linee guida che prevedono specifiche misure di supporto, come il riconoscimento di crediti formativi, la possibilità di recuperare le ore di allenamento o di studio perse, e l’assegnazione di borse di studio o premi per gli atleti impegnati in programmi di dual career.
Questi strumenti sono fondamentali per garantire agli atleti un ambiente favorevole, che consenta loro di sviluppare sia la carriera sportiva che quella educativa o professionale, senza dover rinunciare a uno dei due aspetti.
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4. CONCLUSIONI
Quello che si può evincere dal presente elaborato è che la dual career rappresenta molto più di una semplice strategia, in quanto si può considerare un vero e proprio investimento nel futuro degli atleti di alto livello.
Con il supporto di normative nazionali, accordi collettivi e politiche europee, si sta costruendo un ambiente che permette agli atleti di inseguire i propri sogni senza rinunciare alla formazione e alla crescita professionale.
La dual career è la chiave per trasformare il talento in un patrimonio duraturo, garantendo che ogni atleta possa affrontare con sicurezza il futuro, senza paura di perdere il passo. Perché, alla fine, il vero successo si misura non solo con le medaglie o i trofei, ma anche con la capacità di costruire un percorso solido e sostenibile, dove lo sport e la vita si alimentano a vicenda.
Dott. Raffaele Sero
Ferrara, 11 luglio 2025
5. RIFERIMENTI
- European Commission. (2012). EU guidelines on dual career of athletes: Recommended policy actions in support of dual career in high performance sport. Scaricato da https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52012DC0174&from=EN
- Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. (2021). Decreto legislativo 18 marzo 2021, n. 43. Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 66. Scaricato da https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/03/18/21G00043/sg
- Scuola dello Sport CONI. (2020). Linee guida europee sulla doppia carriera degli atleti: Azioni politiche raccomandate a supporto della doppia carriera nello sport di alto livello. Scaricato da https://scuoladellosport.coni.it/images/sds/Linee_Guida_EU_Doppia_Carriera.pdf