IL SAFEGUARDING SPORTIVO

1. COS’È IL SAFEGUARDING

La recente Riforma dello Sport, oltre a trattare i più noti temi legati al lavoro sportivo, ha introdotto importanti regolamentazioni contro la violenza di genere.

In particolare, l’art. 16 del D.lgs. n. 39/2021 si propone di promuovere maggiore consapevolezza ed impegno nel mondo dello sport, incentivando la creazione di un ambiente inclusivo che garantisca la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i partecipanti, indipendentemente dal loro ruolo nell’attività sportiva. Gli obiettivi principali includono la parità di genere, la protezione dei minori e la lotta contro ogni forma di violenza di genere e discriminazione.

Per raggiungere questi traguardi la normativa richiede l’adozione di misure preventive e sistemi di controllo note come “safeguarding“, per assicurare un ambiente sicuro e rispettoso per tutti.

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2. LA PREVISIONE NORMATIVA

Analizzando nel dettaglio l’art. 16 emergono due obblighi fondamentali in capo alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate, agli Enti di Promozione Sportiva e alle Associazioni benemerite.

Il primo obbligo riguarda la redazione, entro il 31 agosto 2023 (ovvero 12 mesi dall’entrata in vigore della norma), di Linee Guida per la predisposizione di Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva, nonché di Codici di condotta per la tutela dei minori e la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra forma di discriminazione prevista dal Codice per le pari opportunità tra uomo e donna o per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale. Inoltre, è richiesta la stesura di regolamenti che prevedano sanzioni disciplinari per i tesserati in caso di violazioni del Codice delle pari opportunità o di condanne definitive per reati contro la personalità individuale, l’uguaglianza e la libertà personale.

Il secondo obbligo riguarda le Associazioni e le Società Sportive, sia dilettantistiche che professionistiche, le quali devono adottare Modelli e Codici di condotta conformi alle Linee Guida stabilite dall’Ente di affiliazione, entro 12 mesi dalla loro comunicazione. In caso di mancata conformità sono previste sanzioni disciplinari e, per gli Enti che espressamente lo prevedono, la perdita dello status di affiliato o l’impossibilità di ottenerlo.

Con la Delibera n. 255 del 25 luglio 2023 la Giunta Nazionale del CONI ha istituito l’Osservatorio permanente per le politiche di safeguarding, che ha emanato i “Principi fondamentali per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione” ai quali devono conformarsi tutti gli Enti di affiliazione per l’elaborazione delle Linee Guida”.

Questo va a definire puntualmente, al suo art. 3, le fattispecie di abuso, violenza e discriminazione, tra le quali si annoverano, a titolo esemplificativo, l’abuso psicologico e fisico, la molestia sessuale, il bullismo ed il cyberbullismo.

Inoltre, gli artt. 4 e 11 indicano, rispettivamente, quelli che devono essere i contenuti minimi dei Modelli e dei Codici di condotta.

Con riferimento ai primi, l’art. 4 prevede l’inclusione di:

– modalità di prevenzione e gestione del rischio in relazione ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione;

– protocolli di contenimento del rischio stesso e la gestione delle segnalazioni;

– obblighi informativi.

Con riferimento ai secondi, di contro, l’art. 11 prevede l’inclusione di obblighi, divieti e standard di condotte e buone pratiche finalizzate al rispetto dei principi di safeguarding, nonché alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.

Infine, la Delibera pone due ulteriori obblighi, uno a carico delle FSN, DSA, EPS e Benemerite, ed uno a carico delle ASD e SSD affiliate. Le prime dovranno nominare un Responsabile Federale delle politiche di safeguarding, le seconde un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, specificamente dedicato al controllo di queste attività.

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3. IL RESPONSABILE FEDERALE ED IL RESPONSABILE CONTRO ABUSI, VIOLENZE E DISCRIMINAZIONI

Il Responsabile Safeguarding Federale ha il compito di implementare, monitorare e rafforzare le politiche di tutela all’interno della federazione sportiva, garantendo l’adozione di pratiche sicure per proteggere atleti, in particolare i minori, da ogni forma di abuso e discriminazione. Tra le sue principali responsabilità vi sono lo sviluppo e l’implementazione di politiche di safeguarding, che includono la creazione di un quadro normativo chiaro e robusto per definire le politiche di tutela e le procedure da seguire in caso di segnalazioni o sospetti di abusi.

Inoltre, il Responsabile organizza sessioni formative per allenatori, dirigenti sportivi e tutti gli stakeholders, sensibilizzandoli sui temi del safeguarding, dell’abuso e della discriminazione nello sport; gestisce le segnalazioni fungendo da primo punto di contatto per i comportamenti inappropriati, assicurando un processo di gestione trasparente, equo e rispettoso della privacy; infine, lavora attivamente per promuovere un ambiente sportivo percepito come sicuro e accogliente da atleti, staff e famiglie.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, invece, deve tutelare i diritti e la dignità di tutti coloro che sono coinvolti nell’attività sportiva, siano essi atleti, allenatori, dirigenti, tecnici o semplici appassionati. Concretamente, il Responsabile ha il compito di monitorare e ricevere segnalazioni riguardanti situazioni, anche potenziali, che possano esporre a pregiudizio, pericolo, timore o disagio. A tal fine, ogni ASD e SSD deve prevedere una procedura di segnalazione che consenta a tutte le persone tesserate di trasmettere le comunicazioni al Responsabile in modo rapido e con assoluta riservatezza, attraverso un codice di condotta o il regolamento interno.

Il Responsabile deve inoltre interfacciarsi sia con gli organi di amministrazione dell’ente sportivo sia con il Responsabile Safeguarding Federale per affrontare eventuali criticità relative ad abusi, violenze e discriminazioni.

Per quanto riguarda i requisiti che tale soggetto deve possedere, le linee guida della maggior parte degli organismi nazionali affilianti non indicano particolari criteri.

Secondo il CONI, le caratteristiche principali del Responsabile devono essere l’indipendenza e la terzietà, ossia l’assenza di conflitti di interesse. Di conseguenza, è consigliabile valutare l’opportunità di designare una persona esterna, sebbene le norme non vietino di nominare il Responsabile tra i soggetti già operanti all’interno dell’ente sportivo, come un tecnico o un dirigente.

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4. PROSPETTIVE DI UN MODELLO “INTEGRATO”

Un simile approccio alla tematica risulta essere assolutamente innovativo e completo, per non citare il fatto che, così come stabilito dal comma 4 dell’art. 16, qualora l’Affiliato disponga già di un Modello 231 (Modello di Organizzazione e Gestione), dovrà addirittura integrarlo e renderlo conforme alla nuova normativa, andando perciò a creare un modello “integrato”, differente rispetto a quello tradizionale “a compartimenti stagni”, il quale affronta le singole esigenze di compliance senza considerare il coordinamento con gli altri sistemi di gestione. Questo approccio integrato, invece, evita sovrapposizioni di ruoli e presidi, duplicazioni di verifiche e di azioni correttive, permettendo così di raggiungere l’obiettivo della conformità normativa e, nel lungo termine, di migliorare l’efficienza delle performance aziendali.

Le figure del Responsabile Safeguarding Federale e del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni si trovano, quindi, di fronte a numerose sfide, ma rappresentano anche un’opportunità significativa per le FSN di dimostrare il loro impegno nei confronti della sicurezza e del benessere degli atleti, rafforzando la propria reputazione e l’integrità dello sport.

Milano, 12 Giugno 2024

Dott. Simone Gazzi

5. RIFERIMENTI

1) Riforma dello sport: nuovi modelli e codici di condotta per la safeguarding in ottica di compliance integrata – Risk e Compliance

2) “MOG sportivi” e codici di condotta: i nuovi obblighi per associazioni e società sportive introdotti dal d.lgs. N. 39/2021 – GTA Studio

3) Chi è Responsabile Safeguarding Federale – Modelli Organizzativi Sportivi

4) I MOG sportivi e la nomina dei responsabili – Italia Oggi

5) Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni – Tornaconto&c.

6) I modelli organizzativi e di controllo alla luce della Riforma dello Sport – Sports Lex