NASCE UN’AGENZIA GOVERNATIVA PER VIGILARE SUI BILANCI?

1. LA PROPOSTA DI ABODI: UNA SCELTA SENZA PRECEDENTI DA PARTE DEL DIPARTIMENTO DELLO SPORT E DEL MEF

Nella giornata di venerdì 3 maggio il ministro Abodi ha inviato alla FIGC la seguente comunicazione: il governo, su iniziativa del Ministero per lo Sport, vuole cancellare la Covisoc, ossia l’organo interno della FIGC che vigila sui conti delle squadre e le iscrizioni ai campionati.

Qual è l’obiettivo di questa azione?

Essenzialmente, affidare i controlli per il calcio e il basket ad un “Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche”, posta sotto la vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica da questi delegata in materia di sport, composta da 30 esperti e che graverebbe sulle casse dei club per circa 2,5 milioni di euro annui.

Quali sarebbero i poteri in capo a quest’Agenzia?

1. Attuare verifiche sulla legittimità e regolarità della gestione economica e finanziaria delle società sportive professionistiche, al fine di perseguire l’equilibrio e il rispetto dei principi di corretta gestione;

2. Richiedere ai club “iniziative riparatrici” o suggerire di eventuali, al fine di neutralizzare gli eventuali effetti economici, finanziari e patrimoniali di specifiche operazioni di natura ordinaria/straordinaria che non siano conformi alle regole stabilite da norme e regolamenti, anche sportivi;

3. Emettere parere vincolante ai fini del rilascio della licenza nazionale per la partecipazione alle competizioni, riservandosi la facoltà di chiedere ispezioni presso le società e di richiedere, altresì, il deposito di dati e documenti contabili.

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2. SOCIETA’, LEGHE E FIGC TEMONO LA NUOVA AGENZIA GOVERNATIVA: I MOTIVI DELLE CRITICHE

La reazione del mondo dello sport è stata immediata.

Nella prima riunione successiva all’invio della bozza il CONI, le quattro lege FIGC, la Lega Basket e la FIP hanno fermamente rivendicato l’indipendenza e l’autonomia della Covisoc.

Interesse verso la vicenda è stato altresì mostrato da CIO, FIFA e UEFA, stante il fatto che, ove venisse effettivamente costituita tale agenzia, si correrebbe il rischio di minare l’autonomia dell’ordinamento sportivo, in aperto contrasto con le regole dettate dal CIO, che mal tollerano ingerenze governative nello svolgimento delle discipline sportive.

Occorre poi sottolineare quanto questa situazione possa incidere sul sistema dei ricorsi, considerando la coesistenza di valutazioni tra Agenzia e Consiglio Federale, con all’orizzonte un doppio binario tra giustizia FIGC e TAR che non sarà semplice da gestire.

Fatta la premessa, non si può negare che l’industria dello sport professionistico non sia economicamente sana né sostenibile: l’ultimo report della FIGC riporta uno squilibrio economico che sfiora i 4 miliardi nel quadriennio 2018-2022 per il settore professionistico, con 10 società non iscritte ai campionati (ricordiamo che la sola Serie A ha perso tre miliardi).

A cosa è legata tale debolezza del sistema?

· Per quanto concerne i ricavi, l’incapacità dei nostri club di incrementare i proventi commerciali sui mercati internazionali e, per quelli della Lega serie A, di allestire un prodotto appetibile per le platee televisive globali;

· L’asticella dei parametri finanziari è stata abbassata proprio per adeguarla alla debolezza del movimento, anziché costituire uno stimolo a gestioni più virtuose (es. l’indice di liquidità, ossia il rapporto tra attività correnti, esigibili entro 12 mesi, e passività correnti, ovvero debiti a breve termine).

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3. SI STUDIA UNA CONTROMOSSA…

Immediata anche la risposta di Malagò: “la nostra proposta che gireremo al Ministro Abodi è quella di adattare gli stessi strumenti di Covisoc e Comtec integrando una serie di nomi da un albo indicato dalla Commissione di Garanzia, la stessa che nomina le persone del Collegio di Garanzia presso il Coni”.

Ha poi aggiunto poi il Presidente del CONI che, nell’ambito del controllo federale FIGC e FIP

sceglierebbero tre nomi ciascuno da quelli indicati dalla commissione, un altro verrebbe scelto dal CONI e il restante, con eventuali funzioni da presidente, dall’autorità governativa.

Le problematiche che potrebbero scaturire da una decisione del genere sono le seguenti:

· 1° problema normativo à la Legge n. 280/2003 all’ art. 1 “riconosce e favorisce l’autonomia dell’ordinamento sportivo nazionale quale articolazione dell’ordinamento sportivo internazionalmente facente capo al Comitato Olimpico Internazionale”;

· 2° problema normativo à il Decreto legislativo n. 36/2021 all’art. 13, comma 10-bis, prevede che “le società sportive sono sottoposte, al fine di verificarne l’equilibrio economico finanziario, a tempestivi, efficaci ed esaustivi controlli e ai conseguenti provvedimenti stabiliti dalle federazioni sportive nazionali nel rispetto degli statuti, secondo modalità e principi approvati dal CONI”.

Il testo della proposta parla anche di “parere vincolante” (v. par. 1) ai fini del rilascio della licenza, ma non è spiegato cosa accadrebbe nel momento in cui l’Agenzia governativa dovesse escludere un club. Quando accade con la Covisoc, le società possono presentare un reclamo e a quel punto la commissione di vigilanza emette una relazione (non vincolante) nella quale motiva la decisione, rimettendo la decisione al Consiglio federale.

Ergo, escutere quel “vincolante” dal testo potrebbe trasformarsi in un “autogol” per il calcio italiano, in quanto i consiglieri sarebbero chiamati a rispondere di una scelta fatta da un ente governativo.

Quello che però resta il vero vulnus è proprio la questione dell’urgenza: un decreto sul calcio, come quello che ha annunciato Abodi, deve essere sostenuto da una motivazione di urgenza che fatica a trovare sostegno; di conseguenza, è verosimile che la riforma slitti (almeno) a settembre.

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4. QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA

Il ministro Abodi ha sottolineato come, allo stato attuale, quella di cui si è discusso sia una semplice bozza.

Personalmente non sono favorevole all’ingerenza della politica nel mondo sportivo professionistico, anche se, va sottolineato, la situazione è piuttosto complessa e prendere una posizione non è semplice.

Altra considerazione a tal proposito è che risulta alquanto paradossale che il governo sia visto come la salvezza del calcio quando interviene per bloccare un’iniziativa come la

Superlega, salvo poi diventare un acerrimo rivale quando vuole costituire un’agenzia per controllare i conti dei club.

Per il calcio quindi la politica e i governi sono amici o nemici a seconda delle situazioni, così come per la politica il calcio è un settore da regolamentare per la sua importanza strategica, ma nello stesso tempo è strategico punto di snodo di potere socio-democratico.

Come sottolineato all’inizio di quest’ultimo ragionamento, dipende dai punti di vista.

Roma, 24 maggio 2024

Stefano Verduchi

5. RIFERIMENTI

· Il Sole 24 Ore, Un’agenzia governativa per vigilare sui bilanci delle società di Serie A, 5/5/24

· Il Corriere dello Sport, Il governo mette il calcio sotto tutela: La Figc in allarme, 5/5/24

· La Gazzetta dello Sport, I problemi del calcio e l’inaccettabile ingerenza politica, 6/5/24

· Il Messaggero, Controlli sui conti, lo sport fa muro, 6/5/24

· Corriere dello Sport, “Zero rispetto per lo sport”, 6/5/24

· Corriere dello Sport, Al vertice della discordia, 8/5/24

· Corriere dello Sport, Agenzia governativa: Abodi apparecchia il tavolo della pace, 8/5/24

· Corriere dello Sport, Controlli sui club, Abodi al calcio “Pronto al dialogo ma vado avanti”, 9/5/24

· La Repubblica, Controlli sul calcio, Abodi ci ripensa e a fine mese ci sarà un’authority indipendente, 10/5/24

· Il Messaggero, Il decreto sulla manovra Authority avanza, Figc e Coni contro mentre le Leghe già trattano, 10/5/24

· La Repubblica, Coni, calcio e basket, preparano una proposta contro la riforma Abodi, 15/4/24

· Corriere dello Sport, Agenzia Conti, Il Coni studia la contromossa 16/5/24

· Gazzetta dello Sport, Autorità di controllo, Abodi punta ancora su nomine governative, 17/5/24